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Smartworking e DAD

Come abbiamo vissuto negli ultimi mesi, tra computer, tablet, connessioni Wi-Fi che funzionano e altre meno, lezioni a distanza e date di consegna da rispettare al lavoro?

L’epidemia da Coronavirus ci ha limitati non soltanto nelle relazioni umane, ma anche nell’ambito lavorativo e scolastico, portando un’eccezione come lo smartworking a essere la nostra quotidianità. Lontani da uffici, scuole, colleghi, insegnanti…

C’è chi si è abituato a questo metodo di lavoro: per molti (47% della popolazione italiana) la comodità del lavoro e della didattica a distanza ha soddisfatto a pieno, mentre altri (45%) si ritengono mediamente appagati.

Si evidenzia dunque un certo consenso da parte della popolazione, che richiede l’utilizzo dello smartworking e della didattica a distanza almeno qualche giorno alla settimana.

Sotto l’aspetto economico, tuttavia, il lockdown ha indebolito enormemente la situazione in Italia, portando alla chiusura di piccole aziende, luoghi e servizi pubblici dove era più alta la probabilità di assembramenti. Ad esempio, lo smartworking ha favorito ulteriormente il declino di attività come bar e ristoranti, modificando o cancellando tante abitudini della nostra vita quotidiana “all’italiana”: si pensi solo alla colazione al bar prima dell’ufficio, o alla classica pausa pranzo coi colleghi…

Il Covid19 purtroppo ancora avanza in molti Paesi, ha bloccato diversi settori, soprattutto quelli del turismo e dei servizi.

L’istruzione, però, non si ferma: nonostante un iniziale momento di panico e confusione, il mondo della scuola ha saputo adeguarsi all’emergenza sanitaria, adottando la modalità della didattica a distanza.

È ragionevole chiedersi, dunque, quali siano i pro e i contro di questo (quasi) totale affidarsi alla tecnologia. L’ introduzione delle attività innovative nell’ambito scolastico, in che modo può modificare l’apprendimento?

Tra gli aspetti positivi, in primis, c’è la digitalizzazione. Ogni studente ha quindi la possibilità di perfezionare le proprie competenze informatiche: un’opportunità di crescita individuale e professionale.

Di certo la didattica a didattica a distanza è un metodo più immediato, rispetto alla tradizionale formazione in aula, che ha come base fondamentale l’utilizzo del libro.

La DAD garantisce agli utenti di poter condividere in qualsiasi momento con persone distanti tutto il materiale di studio.

Un altro punto di forza consiste nei minori costi sia per gli studenti che per le organizzazioni. Lo studente, restando comodo tra le mura di casa, risparmia, mentre le organizzazioni possono abbassare i costi delle spese.

Ma vediamo ora i limiti della didattica a distanza. Studenti e docenti possono essere fortemente ostacolati da problemi tecnologici come, ad esempio, la possibilità di accedere alla rete. Soprattutto se si considerano gli allievi delle scuole primarie, che necessitano dell’aiuto dei propri genitori, i limiti possono riguardare le scarse competenze informatiche e tecnologiche.

Ulteriori aspetti negativi della nuova modalità d’insegnamento sono la mancanza del contatto, l’assenza di un gruppo, l’isolamento. Tutti elementi che si ricreano solo in aula. Un po’ in pericolo è anche la figura del docente, che non può monitorare la situazione di persona, ma è separato da uno schermo dai suoi alunni e deve trasmettere il suo sapere oltre il monitor.

La valutazione dei ragazzi non può essere paragonata a quella che avviene in classe. Tramite la nuova procedura d’insegnamento, gli elaborati o le prove, per esempio, potrebbero essere stati svolti richiedendo l’aiuto di terze persone.

È  poi più verosimile la distrazione: la scuola è un ambiente apposito per invogliare un adolescente o un bambino a rimanere concentrato, soprattutto con la presenza di un adulto che amministra il contesto e che, se serve, rimprovera. Invece, all’interno della nostra abitazione, siamo nel nostro ambiente: sfuggire a ciò che riguarda l’ambito scolastico e pensare ad altro è davvero facilissimo.

La didattica a distanza, insomma, è una metodologia d’insegnamento in fase di sviluppo che avrà sicuramente bisogno di tempo per essere assimilata da docenti e studenti e utilizzata senza più alcun tipo di problema.