È ciò che vi aspettavate dicessi, no?
Ahimè vi sbagliate.
E di grosso.
San Valentino è una festa commerciale.
San Valentino è una festa per convincere i propri partner a non andarsene.
San Valentino è una festa dove i single si deprimono.
Ma di certo non è meravigliosa.
Il suo unico scopo è viziare.
Viziare le coppie che la prendono come un’occasione per migliorare il proprio rapporto.
Viziare i single che pensano di aver il diritto di coccolarsi un po’ e crogiolarsi nella loro solitudine amorosa.
Viziare le tasche dei fiorai e delle industrie di cioccolato e gadget a cuoricini vari.
Questo fa di San Valentino la festa dei pigri.
Avete presente gli “adorabili” fidanzati (e sappiate che pure le ragazze non si salvano) che coprono di regali i partner in questa giornata?
Se non lo fanno tutti gli altri giorni… mollateli.
Sono pigri corridori che, dopo aver camminato tutta maratona, scattano qualche minuto… per poi riprendere il passo da bradipo di prima.
E che dire dei single?
I pochi soddisfatti della loro libertà la vivranno come una festa per festeggiare l’assenza di un partner.
Coloro che si sono lasciati a malincuore passeranno la giornata a tentare di dimenticarsi della felicità passata, circondandosi di dubbi lussi: cioccolato, dolci, cibo random, amici ed amore per sé stessi.
La categoria, però, più patetica, è quella dei single la cui vita amorosa è inesistente.
Alcuni ne sono contenti.
Altri no.
Avete presente quegli irritanti pettegoli single che ficcano il naso nella vita amorosa degli altri?
Già.
La peggiore tipologia.
E non preoccupatevi:
Non avete mai dato un bacio alla vostra cotta, o comunque qualcuno che non sia parte della vostra famiglia?
Loro hanno una vita amorosa ancora più squallida.
E si.
Mi spiace per voi ma i baci dati sulla guancia al cugino/fratellino e genitore non valgono.
Toglieteli dal conto.
Fatto sta… tutti colgono l’occasione di coccolarsi, in un modo o nell’altro.
Ma passiamo alla parte orribile: Cupido.
Innanzitutto: di che mentecatto è stata l’idea di armare un bebè in pannolino di arco e frecce?
Ma seriamente… perché?
Penso nessuno di noi vorrebbe un neonato ancora in fasce che vola in giro (perché non scordiamoci le ali da pollo, per favore!) cercando di diffondere amore con arco e frecce.
A malapena saprebbe evitare di mettersele in bocca ogni cinque secondi!
Ma andiamo alle sue origini.
Cupido, originariamente chiamato Eros, era la divinità greco/romana dell’amore e dei sentimenti (ed attività) ad esso relative.
Era considerato figlio della dea della bellezza ma, allo stesso tempo, ancora più antico.
Il che è abbastanza confusionario.
Come tutto ciò che è mito.
Fatto sta che non era per nulla un bebè con ali, arco e frecce.
Okay.
Aveva anche forma di bambino, arco, frecce a talvolta ali ma non è quello il punto.
Cupido non era affatto un’ adorabile neonato.
Se voleva poteva farti innamorare di un mostro (e no: i vostri odiosi ex non sono a quei livelli) o della persona migliore del mondo.
Mentre, inoltre, il nostro Cupido versione bebè porta solo amore, lui portava anche odio.
Insomma… due personaggi completamente diversi.
E penso che il nostro bebè tormenterà la mia memoria ancora per molto.
Concludendo: fate come vi pare!
Siate pigri (al giorno d’oggi non ne abbiamo molte occasioni)!
Siate sdolcinati (ma, per favore, non fateci venire il diabete)!
Siate come preferite!
Io?
Io mi raggomitolerò in un angolo ed attenderò il giorno dopo per riprendere a festeggiare il Non-San Valentino!
Cos’è un Non-San Valentino?
Lo lascio alla vostra immaginazione.
È tutta un’altra festa!
Black Cat 😉