Violazione dei diritti umani

Diritti violati

È sempre più frequente sentire parlare di diritti umani violati.Molto spesso nei telegiornali si ascoltano fatti di cronaca che riguardano situazioni in cui la libertà viene limitata o addirittura soppressa.

Infatti ancora oggi esistono numerose forze che si oppongono alla realizzazione dei valori di libertà e di uguaglianza, come ad esempio i regimi autoritari, le strutture governative prepotenti che vogliono prevaricare e anche quei gruppi organizzati che compiono atti di violenza spesso contro persone indifese.

Per tutelare tali diritti sono quindi nate delle organizzazionicome la Awid, che sostiene i movimenti femministi per i diritti delle donne, oppure Amnesty International per i diritti internazionali.

Questi diritti sono una conquista che l’uomo ha raggiunto in moltissimi anni.

Secondo il giurista Antonio Cassese i diritti umani non appartengono all’uomo da sempre, infatti lui appoggia la teoria del biologo francese Jean Hamburger che sostiene che l’uomo, per sua natura, tenderebbe a compiere atti di violenza e aggressione per riuscire a prevalere sugli altri e per garantirsi la sopravvivenza. Soltanto durante la sua evoluzione, col passaggio dall’ uomo naturale a quello sociale, diventando più razionale, ha limitato i suoi impulsi aggressivi e ha sviluppato il rispetto per il prossimo, fino ad arrivare ad avere un comportamento tale da garantire a sé e agli altri questi diritti.

Questa evoluzione ha richiesto tempi lunghissimi, infatti lo stesso Cassese la paragona ai fenomeni naturali come le glaciazioni o i movimenti tellurici che hanno bisogno di lunghissimi lassi di tempo affinché si vedano i loro effetti, ma allo stesso tempo può anche accadere un unico episodio, come un forte terremoto, a distruggere tutto quello che l’uomo aveva costruito, così come un attentato che azzera tutta la serenità che l’uomo aveva conquistato.

E comunque il lavoro da fare è ancora lungo: come scrisse Nelson Mandela nella sua Autobiografia: “dopo aver scalato una grande collina ho trovato che vi sono ancora più colline da scalare”.

Ancora oggi infatti si assiste ad episodi in cui questi diritti vengono negati, ne sono un esempio l’episodio in cui un gruppo di diciotto pescatori di Mazara del Vallo sono stati sequestrati da delle motovedette in Libia, fatti prigionieri per più di cento giorni e costretti a vivere in condizioni terribili. Tutto questo senza che vi fosse apparentemente un motivo, ma solo perché un generale libico voleva attirare su di sé l’attenzione internazionale dei media.

Un altro esempio attuale in cui i diritti umani vengono repressi è legato all’estrazione del coltan in Congo.

Si tratta di un minerale importante per la produzione di dispositivi elettronici e per la costruzione di oggetti aerospaziali.

Per questa estrazione vengono sfruttati non solo adulti, ma soprattutto bambini, che  essendo di statura piccola riescono ad entrare in tunnel stretti e bui che molto spesso franano senza dar loro via di scampo.

I più fortunati invece sono costretti a lavorare per moltissime ore al giorno in superficie, immersi nel fango e per pochissimi dollari. La cosa più scandalosa è che, da una parte, il governo del Congo sostiene che questa estrazione avvenga in condizioni dignitose e quindi soffoca le numerose rivolte che spesso si verificano. Allo stesso tempo anche nazioni come Inghilterra e America, dove risiedono le grandi multinazionali tecnologiche, non intervengono per verificare le condizioni di lavoro di queste persone per paura che si interrompa l’estrazione che fa loro guadagnare milioni e milioni di dollari.

Tutto questo avviene per lo sviluppo economico, ma intanto i diritti umani vengono persi piano piano.

In conclusione spero che non sia utopistico sognare un futuro in cui i diritti umani vengano garantiti per tutta la popolazione, che la libertà sia davvero per tutti e non solo per i più potenti: solo così potremo finalmente e veramente parlare di uomo sociale e di evoluzione.

di Valentina Santagostini Bietti

La fragilità dei diritti 

I diritti umani nella nostra società sono aspetti fondamentali, e ci siamo posti   l’obiettivo di garantirli a tutti e in qualunque circostanza. Essi sono la base stessa di quello che possiamo definire come un mondo giusto e che sia  uguale per tutti i suoi abitanti, indipendentemente dalle loro differenze di qualsiasi tipo.

La volontà di essere fedeli a questa promessa non è messa in discussione, ma lo sono in alcuni casi l’impegno e la costanza che i diversi stati nel mondo dimostrano con le loro azioni. A volte infatti davanti a episodi di violenza che minano i diritti degli uomini, si resta a guardare, quando invece si potrebbe riuscire a impedirli, o quantomeno a punirli. 

L’aspetto più grave di queste violazioni dei diritti umani, purtroppo sempre più diffuse, è che vengono eseguite sotto gli occhi di tutti, senza nessuna vergogna, e questo ci fa capire che non si tratta di errori o di momentanei smarrimenti della volontà umana di proteggere gli altri, ma di vere e proprie convinzioni non conformi aquei principi che dovrebbero essere garantiti a tutti. 

Un esempio lampante di quello di cui stiamo parlando furono le azioni dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, il momento storico che secondo alcuni rappresenta la manifestazione peggiore della vera natura umana. Esatto, la vera natura umana, perché di questo si parla. Spesso in questo casi, sopratutto per un osservatore esterno, è difficile immaginare di compiere azioni simili, ma le verità è che ognuno di noi ne sarebbe capace, e da questo non possiamo nasconderci. La tutela dei diritti umani, infatti, è solo una fugace vittoria dell’uomo “civile” su quello “biologico”, e in quanto tale può crollare in qualsiasi momento, se non viene instancabilmente mantenuta in vita. 

“Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso” così dice Hannah Arendt, storica e filosofa politica, nella sua opera “La banalità del male”. Questo ci fa capire quanto per l’uomo sia naturale, “banale” appunto, compiere il male, a volte senza nemmeno rendersene conto, anche nei casi più gravi. 

Il nostro compito è quello di rimanere sempre vigili, per quanto riguarda quello che accade attorno a noi certo, ma soprattutto stando attenti alle nostre azioni nei confronti degli altri. Infatti piccole violazioni dei diritti degli altri vengono compiute da tutti, e anche se sono meno eclatanti di quelle di cronaca, non sono meno importanti, anzi spesso lo sono di più, poiché rimangono nell’ombra, e in pochi le notano al di fuori della vittima, o a volte nemmeno lei stessa. 

Questi sono i motivi per cui la tutela dei diritti umani, sia a livello internazionale che per quanto riguarda i singoli, è così difficile da garantire e da mantenere. Per concludere e ribadire la natura dei nostri diritti, cito Norberto Bobbio, filosofo italiano, che disse: “I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti”.

di Francesco De Fazio

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